Il quotidiano online anagnia.com ha realizzato un video nel quale la nostra Olga Kozarova illustra come utilizzare correttamente le campane per la raccolta degli olii vegetali esausti provenienti dalle nostre cucine. Troppo spesso, infatti, i contenitori per la raccolta traboccano di bottiglie di plastica o barattoli di vetro contenenti olio, segno evidente di una mancata consapevolezza degli utenti. Qui l’articolo http://bit.ly/2IaXK8

Gli olii esausti, nonostante non siano classificati come “rifiuti speciali pericolosi” possiedono una pericolosità intrinseca spesso ignorata o sottovalutata: se vengono dispersi nell’ambiente possono essere altamente inquinanti e dannosi perché sono in grado di intasare le reti fognarie, di contaminare le acque superficiali (laghi, fiumi, mari), ma anche le falde acquifere e il sottosuolo, con gravi rischi per la flora e la fauna.

La cosa peggiore che si possa fare per smaltirli è gettarli nel lavandino o nel wc.

La normativa comunale prevede la raccolta differenziata specifica: occorre, quindi, raccoglierli e conferirli presso gli appositi contenitori.

Promemoria per il corretto smaltimento:

  1. raccogliere gli olii vegetali provenienti da fritture, o quelli residuali della conservazione delle verdure o del pesce in scatola
  2. eliminare i residui con una semplice operazione di filtrazione
  3. mettere l’olio in un contenitore asciutto, di vetro o di plastica
  4. versare l’olio nelle apposite campane presenti sul territorio comunale
  5. recuperare il proprio contenitore per riutilizzarlo

L’olio esausto, sarà recuperato dalle aziende consortili autorizzate dalla Provincia o dalla Regione, verrà trasportato, stoccato e trattato per poi essere avviato alle successive lavorazioni che permetteranno la sua rigenerazione ed il suo riutilizzo. Dall’olio esausto si ottengono saponi, candele e soprattutto carburante bio-diesel.

Recuperare gli olii esausti è una pratica con un grosso impatto ambientale, a tutela della salute pubblica che evita la dispersione del rifiuto e realizza una concreta operazione di economia circolare, trasformando un costo ambientale ed economico in una risorsa rinnovabile.

Le aziende che si occupano di tali attività afferiscono al consorzio CONOE, Consorzio nazionale di raccolta di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti.

(*) Olga è attualmente una componente del direttivo del Circolo Legambiente Anagni ma è ben conosciuta per la sua infaticabile attività di sensibilizzazione, denuncia ed informazione come responsabile del Circolo Monti Lepini-Sgurgola.