L’attività del circolo Legambiente Anagni si arricchisce di un innovativo strumento di mappatura del territorio, quello della cartografia digitale su immagini satellitari.
I fenomeni climatici estremi, ormai non più considerabili “eccezionali”, concretizzano la percezione del cambiamento climatico in atto anche alle nostre latitudini. Le emissioni di gas serra, di origine essenzialmente antropica, causano il riscaldamento globale che ha come conseguenza l’alterazione dell’equilibrio dell’atmosfera. Il clima alterato è all’origine di quelle manifestazioni che sono diventate, purtroppo, esperienza comune: eccessive precipitazioni, causa di frane e allagamenti, o siccità, causa di incendi.
Cambiamento climatico e dissesto idrogeologico sono dunque le due facce di una stessa medaglia. Per minimizzare i rischi, le città ed i territori devono incrementare la propria resilienza agli stravolgimenti climatici, principalmente con un’accurata attività di conoscenza e di cura del territorio.
Per descrivere la realtà dei luoghi, valutare le misure di riduzione del rischio e programmare investimenti e manutenzioni può essere utile la digitalizzazione delle informazioni: la mappatura digitale potrebbe rappresentare un potente strumento di conoscenza per i cittadini e di supporto agli amministratori comunali e ai decisori politici. Grazie alla collaborazione con i volontari di MapForFuture, abbiamo la possibilità di monitorare, con precisione e rigore, l’estensione del fenomeno e le azioni intraprese per la risoluzione di eventi che coinvolgono porzioni più o meno ampie di suolo comunale. La mappa digitale sarà pubblicata sui canali social e fruibile liberamente da tutti i cittadini.
La prima applicazione pratica riguarda il monitoraggio della frana di via Calzatora.

La mappa digitale è stata presentata in un incontro WEB, giovedì 18 febbraio in diretta sulla pagina Facebook del circolo Legambiente Anagni. Hanno partecipato Valerio de Luca – MapForFuture, Roberto Scacchi – Presidente di Legambiente Lazio, Cristiana Avenali -responsabile in Regione Lazio per i Piccoli Comuni e i Contratti di Fiume e Rita Ambrosino – Circolo Legambiente Anagni.
La frana di Via Calzatora
Il 2021 è iniziato con notevoli precipitazioni atmosferiche che hanno causato seri danni, imputabili soprattutto alla scarsa resilienza di un territorio poco curato, ne abbiamo parlato anche sul nostro blog ( leggi qui).
Come riportato sul sito ISPRA, “le più frequenti cause d’innesco dei fenomeni franosi sono le precipitazioni brevi e intense o eccezionali e prolungate a cui va aggiunta l’attività antropica che contribuisce in maniera sempre più significativa all’instabilità dei versanti, attraverso tagli stradali, scavi e più in generale con una non corretta o assente pianificazione territoriale. Dal dopoguerra ad oggi si è infatti assistito ad una crescente espansione del tessuto urbano, spesso in aree instabili, che ha determinato un significativo aumento del rischio da frana.”[1]
L’evento di via della Calzatora si è verificato il 2 gennaio 2021, con un significativo movimento franoso che ha richiesto provvedimenti urgenti da parte delle autorità. La prima ordinanza sindacale ha disposto “di adottare un provvedimento contingibile ed urgente a salvaguardia della pubblica e privata incolumità, mediante la chiusura immediata del tratto stradale, in attesa di predisporre tutte le azioni necessarie atte ad eliminare la minaccia oggettiva alla sicurezza di cose e persone”[2].
Sono passati oltre 48 giorni dal 2 gennaio e la strada è ancora bloccata.
Cosa comporta il blocco della circolazione di mezzi e persone per i residenti della zona? Quante persone sono interessate? Qual è la reale portata del problema?
Sono tutte domande alle quali possiamo dare una risposta con il lavoro di mappatura digitale, che sarà la nostra base per costruire un diario del dissesto.
MAPPA DIGITALE
Collegandosi con il sito di MapForFuture a questo link, si accede ad una mappa digitale basata sulla cartografia ufficiale della Regione Lazio, liberamente consultabile al sito https://dati.lazio.it.

La mappa è di facile comprensione. Oltre la posizione geografica dell’evento franoso e un contatore che evidenzia in automatico i giorni trascorsi dal suo verificarsi, vi si trovano rappresentate la rete viaria coinvolta, il tratto di strada interrotto, le posizioni delle costruzioni con i relativi numeri civici.
Viene anche riportata la viabilità alternativa e un algoritmo per calcolare di quanto si allunga il tragitto a causa dell’interruzione.
In una apposita sezione sono raccolti gli atti amministrativi adottati per la risoluzione del problema, questa sezione verrà arricchita con tutto quello che sarà prodotto dagli enti interessati.
[1]https://www.isprambiente.gov.it/files/comunicato-stampa-iffi.pdf
[2]Ordinanza Sindacale n. 1 del 05/01/2021
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Il clima è gia cambiato e fenomeni di dissesto del territorio, come le frane, sono senza dubbio, ne sono sicuramente una diretta conseguenza. Ne abbiamo parlato durante la diretta Facebook aiutandoci con la seguente presentazione.










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