Ieri, 5  Luglio 2017, il fuoco ha nuovamente invaso la Polveriera di Anagni.

Le conseguenze più gravi sono state evitate grazie al rapido  avvistamento dei focolai  e grazie al pronto intervento dei volontari della  Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco.

Già nel 2015 le associazioni Anagni Viva e Circolo Legambiente Anagni denunciarono all’ Amministrazione Bassetta, al Prefetto, ai Vigili del Fuoco, lo stato di pericolo incombente a causa dell’ abbandono in cui era stato lasciato il vasto territorio, chiedendo formalmente,  e  più volte, di intervenire. Le nostre richieste sono rimaste inascoltate e Il 16 Agosto 2016 un vasto incendio ha interessato circa un terzo dell’area della ex polveriera.

Ricordiamo nuovamente che per decenni la Polveriera è stata custodita dai militari, i quali hanno sempre provveduto ad una capillare pulizia attraverso convenzioni con gli allevatori locali che, con il pascolo diretto, il taglio del foraggio e delle sterpaglie, hanno permesso la protezione dagli incendi in un’area all’interno della quale un tempo erano immagazzinati esplosivi.

La precedente amministrazione, attraverso bando pubblico, aveva concesso agli stessi allevatori la possibilità di pascolo e di  taglio del foraggio  in cambio di un ritorno economico, ma il beneficio più importante fu certamente  l’ aver  evitato, per anni,  il pericolo degli incendi.

Eppure l’ ex deposito militare è quotidianamente frequentato per varie attività: oltre la Protezione Civile che ha in questa area la sua sede ed il deposito dei mezzi,  attualmente sono in corso operazioni di ripopolamento del  fagiano nell’ Ambito Territoriale Caccia ATC-FR1. Nella provincia di Frosinone sono state individuate  sette  aree di riproduzione naturale.  Per  Anagni l’ area  scelta è  “ l’ ex zona militare – polveriera –  Area Fagiani  FR 1  _ 7

Personale specializzato  si reca giornalmente all’interno del sito per verificare il corso del ripopolamento e attivare una serie di pratiche che permettano la sopravvivenza degli esemplari introdotti.

L’ ipotesi che possa verificarsi un evento  della  stessa intensità del precedente del 2016  in un’ area incolta, e molto estesa, è altamente probabile. Sarebbe nuovamente un danno ambientale e faunistico di grandi proporzioni e un motivo di rischio per l’incolumità fisica delle squadre antincendio, che non troverebbe scusanti a motivo dell’incuria della Pubblica Amministrazione verso i beni della comunità. Un nuovo incendio rappresenterebbe, inoltre, un pericolo oggettivo per il territorio circostante, percorso dalla  SS  Casilina, dalla  A1, dalla linea ferroviaria ad Alta  Velocità e da quella della  Roma –Cassino- Napoli,  alle quali si aggiungono le  numerose strade secondarie che portano agli insediamenti industriali e alle  proprietà private.

Facciamo appello al buon senso del Sindaco Bassetta affinché abbandoni i preconcetti e provveda, come hanno   fatto i suoi predecessori, a concedere ufficialmente agli allevatori, dietro giusto compenso, l’utilizzo al pascolo, al taglio e alla pulizia dei 180 h. della Polveriera.